20 giugno 2017

Così fan tutte (11) - "In uomini, in soldati"

Scritto da Christian

Nel gioco di simmetrie di "Così fan tutte", Despina è la controparte femminile di Don Alfonso, nonché la sua naturale alleata. Nonostante le differenze di età e di stato sociale (lei una giovane cameriera, lui un anziano letterato), le loro filosofie hanno numerosi punti in comune, primo fra tutti quello di prendere la vita "come viene", con pragmatismo e magari con leggerezza. Come Alfonso, anche Despina teorizza l'infedeltà femminile, ma per motivi diversi. Quando, dopo aver appreso la ragione del turbamento di Fiordiligi e Dorabella (ossia la partenza dei promessi sposi) e aver riso della loro preoccupazione ("Non c'è altro? Ritorneran"), invita le padrone ad approfittarne per "divertirsi" (e a "far all'amor come assassine": il termine "assassine" è usato qui nel significato di "inebriate", avendo origine dalla parola hashish), intende riportare su un piano più normale e quotidiano quello che alle due donne pare un dramma senza speranza.

Brave! Vi par, ma non è ver; ancora
Non vi fu donna che d'amor sia morta.
Per un uomo morir! Altri ve n'hanno
Che compensano il danno.
[...]
Han gli altri ancora
Tutto quello ch'han essi.
Un uomo adesso amate,
Un altro n'amerete;
Uno val l'altro,
Perchè nessun val nulla.
Da questo punto di vista, la spregiudicata e maliziosa leggerezza di Despina può apparire come una diretta conferma delle teorie di Don Alfonso. Ma in realtà il suo ruolo è soprattutto quello di ristabilire una sorta di par condicio: finora si è discettato di infedeltà femminile, e l'intero assunto dell'opera (sin dal titolo!) sta proprio nel darne una dimostrazione. Eppure, afferma Despina, anche gli uomini sono parimenti infedeli per natura (un concetto, questo, che in Don Alfonso è invece assente: per il filosofo il tema stesso della fedeltà e dell'infedeltà è legato soltanto al mondo femminile). "Di pasta simile son tutti quanti", spiega Despina alle due ingenue fanciulle, una frase assolutamente parafrasabile in "Così fan tutti"! E quando Dorabella la rimprovera "Non offender così quell'alme belle / di fedeltà, d'intatto amore esempi", sembra quasi di udire le stesse parole che Guglielmo e Ferrando rivolgevano poco fa all'amico, in difesa delle loro spose. La cameriera, ben più spiccia dell'anziano filosofo, invece di ricorrere a frasi latine e a citazioni poetiche, replica con semplicità: "Via, via! Passaro i tempi / da spacciar queste favole ai bambini", accusando implicitamente le due dame di non essere ancora sufficientemente mature (un concetto che tornerà nella sua aria del secondo atto, quando Despina spiegherà loro che "una donna a quindici anni" dovrebbe già essere sufficientemente smaliziata nelle questioni amorose). D'altro canto, che Despina abbia più esperienza delle sue padrone, oltre ad essere più furba e scaltra nel saper ingannare il prossimo, sarà confermato più volte nel corso dell'opera, anche nelle scene in cui metterà in atto tutta una serie di buffi travestimenti (come vedremo più avanti).

L'aria "In uomini, in soldati" è un brano tipicamente da opera buffa, con tanto di effetti di recitato. Alcuni passaggi, nell'accusare di insensibilità gli uomini ("In noi non amano che il lor diletto; / Poi ci dispregiano, neganci affetto") e nell'invocare una reazione quasi all'insegna della solidarietà femminile ("Paghiam, o femmine, d'ugual moneta / questa malefica razza indiscreta"), possono ricordare "Il capro e la capretta" di Marcellina, che ne "Le nozze di Figaro" recitava:
Sol noi povere femmine
che tanto amiam questi uomini,
trattate siam dai perfidi
ognor con crudeltà!
Altri versi ("Le fronde mobili, l'aure incostanti / han più degli uomini stabilità"), che paragonano la mutevolezza dei sentimenti maschili ai cambiamenti della natura, fanno invece pensare – a generi invertiti – all'aria "Aprite un po' quegli occhi" di Figaro (un brano che potrebbe benissimo essere incorporato nel "Così fan tutte", magari al posto dell'aria di Ferrando "Donne mie, la fate a tanti" nel secondo atto).
L'umorismo è anche la piú preziosa qualità di Despina. Le sue due arie sono incantevoli chiacchierate; e nei concertati ella sa reggere i fili della vicenda amorosa con invidiabile obiettività. Di questo personaggio, un tipo molto popolare nella commedia dell'arte dalla «Serva padrona» di Pergolesi in poi, Mozart aveva già creato una variante con la Serpetta della «Finta giardiniera». E non è senza un fondato motivo che sia lei sia Alfonso, gli esponenti dell'antico sentimentalismo della opera buffa, manchino di calore affettivo, perché ciò rende maggiormente efficace il destarsi di sentimenti profondi negli altri quattro personaggi. I quali, benché dapprincipio appaiano ancora piú amorfi del loro burattinaio, diverranno a poco a poco, nel respiro vivificatore della musica, gli annunziatori del nuovo rivolgimento verificatosi nel patrimonio degli antichi valori teatrali.
(Bernhard Paumgartner)
Clicca qui per il testo del recitativo che precede il brano.

DESPINA
Signora Dorabella,
Signora Fiordiligi,
Ditemi: che cos'è stato?

DORABELLA
Oh terribil disgrazia!

DESPINA
Sbrigatevi in buon'ora!

FIORDILIGI
Da Napoli partiti
Sono gli amanti nostri.

DESPINA
(ridendo)
Non c'è altro?
Ritorneran.

DORABELLA
Chi sa!

DESPINA
Come, chi sa?
Dove son iti?

DORABELLA
Al campo di battaglia!

DESPINA
Tanto meglio per loro:
Li vedrete tornar carchi d'alloro.

FIORDILIGI
Ma ponno anche perir!

DESPINA
Allora poi
Tanto meglio per voi.

FIORDILIGI
(sorge arrabbiata)
Sciocca, che dici?

DESPINA
La pura verità: due ne perderete,
Vi restan tutti gli altri.

FIORDILIGI
Ah, perdendo Guglielmo,
Mi pare ch'io morrei!

DORABELLA
Ah, Ferrando perdendo,
Mi par che viva a seppellirmi andrei!

DESPINA
Brave! Vi par, ma non è ver; ancora
Non vi fu donna che d'amor sia morta.
Per un uomo morir! Altri ve n'hanno
Che compensano il danno.

DORABELLA
E che credi che potria
Altr'uom amar chi s'ebbe par amante
Un Guglielmo, un Ferrando?

DESPINA
Han gli altri ancora
Tutto quello ch'han essi.
Un uomo adesso amate,
Un altro n'amerete;
Uno val l'altro,
Perchè nessun val nulla.
Ma non parliam di ciò;
Sono ancor vivi
E vivi torneran,
Ma son lontani.
E piuttosto che in vani
Pianti perdere il tempo,
Pensate a divertirvi.

FIORDILIGI
(con trasporto di collera)
Divertirci?

DESPINA
Sicuro! E, quel ch'è meglio,
Far all'amor come assassine, e come
Faranno al campo i vostri cari amanti.

DORABELLA
Non offender così quell'alme belle
Di fedeltà, d'intatto amore esempi.

DESPINA
Via, via! Passaro i tempi
Da spacciar queste favole ai bambini.

Clicca qui per il testo di "In uomini, in soldati".

DESPINA
In uomini, in soldati
Sperare fedeltà?
(ridendo)
Non vi fate sentir, per carità!
Di pasta simile
Son tutti quanti,
Le fronde mobili,
L'aure incostanti
Han più degli uomini
Stabilità.
Mentite lagrime,
Fallaci sguardi,
Voci ingannevoli,
Vezzi bugiardi
Son le primarie
Lor qualità.
In noi non amano
Che il lor diletto;
Poi ci dispregiano,
Neganci affetto
Né val da' barbari
Chieder pietà.
Paghiam, o femmine,
D'ugual moneta
Questa malefica
Razza indiscreta;
Amiam per comodo,
Per vanità.




Adelina Scarabelli (Despina)
dir: Riccardo Muti (1989)


Olivera Miljaković (Despina)
dir: Karl Böhm (1970)


Anna Moffo


Graziella Sciutti


Ileana Cotrubaş

Cecilia Bartoli