12 aprile 2017

Norma (15) - "Ah! del Tebro al giogo indegno"

Scritto da Marisa

Siamo ora nel campo dei Galli, dove si è diffusa la voce dell'imminente partenza del proconsole romano, che sarà sostituito da uno ancora più crudele. Per i guerrieri (coro "Non partì?... Finora è al campo") questa è una provocazione, e la loro impazienza cresce. Vorrebbero al più presto prendere le armi e ricacciare i romani dalle loro terre, ma Oroveso, non conoscendo il nuovo responso degli dèi perché Norma continua a tacere, li invita ad aspettare ancora e a simulare un atteggiamento di apparente rassegnazione, frenando la rabbia.

Ah! Del Tebro al giogo indegno
Fremo io pure,
All'armi anelo!
Ma nemico è sempre il cielo,
Ma consiglio è simular.
Certo, per Oroveso è dura tenere calmi i fieri guerrieri, soprattutto ora che arriverà un capo ancora più sprezzante, e la musica rende benissimo la cupa rabbia che bolle ma che non può esplodere! Simili stati emotivi, se protratti a lungo, sono molto pericolosi anche individualmente perché sono il terreno ideale per malattie psicosomatiche. A livello collettivo preludono a violente tensioni che possono sfociare nelle modalità più impreviste, ma sempre aggressive e devastanti. Pensiamo ad una massa di tifosi inferociti in uno stadio se la squadra del cuore ha subito un'umiliazione (secondo loro, beninteso) o a una folla che attende la comparsa del proprio idolo e viene disillusa e frustrata! Se allarghiamo ancora lo scenario e lo protraiamo nel tempo, potremmo capire un po' meglio certe rivoluzioni che, quando esplodono, dopo anni o magari secoli di frustrazioni e maltrattamenti, sfociano in mari di sangue... In assenza di un capo veramente carismatico e non sadico (il che è molto raro e difficile, perché la rabbia stessa vuole obbedire solo a chi la aizza ancora di più) a controllare il tutto e a incanalare la rabbia in modi più umanamente accettabili e costruttivi, le conseguenze sono gravissime per tutti e spesso per molto tempo. Non è dovuta soprattutto alla frustrazione imposta dai vincitori negli accordi di Versailles il bisogno di rivincita dei tedeschi, umiliati nell'orgoglio nazionale, sfociato poi nella più terribile delle guerre moderne? Elias Canetti, nel suo bel libro “Massa e potere”, ha delle pagine memorabili al riguardo e varrebbe la pena rifletterci su, ora che in varie parti del mondo lo scontento, la frustrazione e la rabbia collettiva vengono manipolati troppo facilmente e spesso anche abbastanza inconsciamente (vista la pochezza culturale e umana di certi capi-partito)...

Ma Oroveso è un capo attento a non infrangere i voleri degli dei, con i nervi saldi e in grado di controllare sia sé stesso che i propri uomini: un capo ideale, forte e paziente al tempo stesso, amato dal popolo e dai guerrieri ed obbedito senza bisogno di ricorrere a minacce o lusinghe. È in grado di dire la verità alla sua gente perché non vive a “palazzo” ma costantemente con loro, condividendone gioie e dolori.
Divoriam in cor lo sdegno,
Tal che Roma estinto il creda.
Di verrà, sì, che desto ei rieda
Più tremendo a divampar.
E i suoi gli fanno eco unificando i propositi e si tengono pronti a dar libero corso al “furore” solo sotto il suo comando. Per ora possono ancora fingere obbedienza al conquistatore (”Ma fingiamo è consiglio il simular / Sì, fingiamo!“). Va da sé che tale stato può durare poco, perché se protratto troppo a lungo si perde energia e subentra lo scoraggiamento e, peggio ancora, l'abitudine ad una rassegnazione passiva che rende una popolazione servile e non più in grado di difendere la propria dignità e lottare per la libertà.

Clicca qui per il testo di "Non partì? Finora è al campo!".

(Luogo solitario presso il bosco dei Druidi cinto da burroni e da caverne. In fondo un lago attraversato da un ponte di pietra.)

GUERRIERI GALLI
Non partì?
Finora è al campo!
Tutto il dice: i feri carmi,
Il fragor, dell'armi il suon,
Il suon dell'armi,
Dell'insegne il ventilar.
Un breve inciampo
Non ci turbi, non ci arresti
Attendiam, attendiam.
Un breve inciampo
Non ci turbi, non ci arresti
E in silenzio il cor s'appresti
La grand'opra a consumar!

Clicca qui per il testo del recitativo "Guerrieri! A voi venirne".

OROVESO
(entrando)
Guerrieri! A voi venirne
Credea foriero d'avvenir migliore!
Il generoso ardore,
L'ira che in sen vi bolle
Io credea secondar,
Ma il Dio non volle.

GUERRIERI GALLI
Come? Le nostre selve
L'abborrito Proconsole non lascia?
Non riede al Tebro?

OROVESO
Ma più temuto e fiero
Latino condottiero
A Pollione succede.

GUERRIERI GALLI
E Norma il sa?
Di pace è consigliera ancor?

OROVESO
Invan di Norma la mente investigai.

GUERRIERI GALLI
E che far pensi?

OROVESO
Al fato piegar la fronte,
Separarci, e nulla lasciar sospetto
Del fallito intento.

GUERRIERI GALLI
E finger sempre?

OROVESO
Cruda legge! Il sento.

Clicca qui per il testo di "Ah! Del Tebro al giogo indegno".

OROVESO
(con ferocità)
Ah! Del Tebro al giogo indegno
Fremo io pure,
All'armi anelo!
Ma nemico è sempre il cielo,
Ma consiglio è simular.

GUERRIERI GALLI
Ah sì, fingiamo, se il finger giovi,
Ma il furor in sen si covi.

OROVESO
Divoriam in cor lo sdegno,
Tal che Roma estinto il creda.
Di verrà, sì, che desto ei rieda
Più tremendo a divampar.

GUERRIERI GALLI
Guai per Roma allor che il segno
Dia dell'armi il sacro altar!
Sì, ma fingiam, se il finger giovi,
Ma il furore in sen si covi!
Guai per Roma, allor che il segno
Dia dell'armi il sacro altar!

OROVESO
Simuliamo, sì,
Ma consiglio è il simular!
Di verrà, che desto ei rieda
Più tremendo a divampar!

GUERRIERI GALLI
Ma fingiamo, è consiglio il simular,
Sì, fingiamo!




"Non partì?"
dir: Richard Bonynge (1964)


"Guerrieri!" ... "Ah! del Tebro al giogo indegno"
Christophoros Stamboglis (2003)


"Guerrieri!" ... "Ah! del Tebro al giogo indegno"
Bonaldo Giaiotti (1975)

"Guerrieri!" ... "Ah! del Tebro al giogo indegno"
Cesare Siepi (1950)