20 maggio 2016

La Bohème (20) - L'aringa di Demostene

Scritto da Christian

Prima del tragico finale, c'è il momento per un'ultima spensierata scena di gruppo che ricorda le buffonate dei primi due quadri. Suotendo Rodolfo e Marcello dai loro ricordi, Colline e Schaunard tornano a casa con il poco cibo che hanno recuperato: quattro pagnotte e... un'aringa. Gli amici ci scherzano sopra ("Scelga, o barone; / trota o salmone?"), fingendo di gustarsi un banchetto luculliano e di essere loro stessi importanti notabili. Tra una battuta e l'altra, si passa poi a un ballo improvvisato (una quadriglia che vede danzare Rodolfo e Marcello, con quest'ultimo nei panni della damigella, dopo aver scartato altri tipi di danza: gavotta, minuetto, pavanella e fandango, tutti accennati dall'orchestra), e infine alla finzione di un duello fra Colline e Schaunard (con la paletta e le molle del caminetto – che come sempre è spento – a sostituire le spade). L'intera recita è ovviamente un modo per non farsi deprimere dalle difficoltà.

Inizialmente Puccini aveva pensato di inserire qui un brindisi, da musicare con relativo ensemble. Il compositore scartò però l'idea: come scrisse in una lettera all'editore Ricordi, infatti la scena era creata "solamente per il contrasto e [...] non giova all’azione, non facendole fare un passo di più. Io metto la massima allegria nel pranzo dell’aringa e nel ballo. Musetta piomba in piena gazzarra ed è raggiunto lo scopo. Tanto so per prova che far della bella musica accademica all’ultimo atto è cosa dannosa".

I dialoghi di tutta la seguenza sono farciti di riferimenti che meritano qualche nota:

- "È un piatto degno di Demostene": un gioco di parole. Demostene, il grande politico ateniese, non era forse ghiotto di aringhe, ma – essendo un celebre oratore – era senza dubbio esperto di... arringhe!
- "Questa è cuccagna / da Berlingaccio": Berlingaccio è una festa che si celebra a Firenze il giovedì grasso, prima di Carnevale.
- "Però... vedrò... Guizot!": François Guizot, potente e influente politico francese, ministro degli esteri e poi presidente del consiglio fino alla Rivoluzione del 1848.
- "Gira e balza / Rigodone": adattamento di rigaudon, il rigodone era una danza popolare francese di origine provenzale.

Clicca qui per il testo.

RODOLFO
(pone sul cuore la cuffietta, poi volendo nascondere a Marcello la propria commozione, si rivolge a lui e disinvolto gli chiede:)
Che ora sia?

MARCELLO
(rimasto meditabondo, si scuote alle parole di Rodolfo e allegramente gli risponde:)
L'ora del pranzo di ieri.

RODOLFO
E Schaunard non torna?

(Entrano Schaunard e Colline, il primo porta quattro pagnotte e l'altro un cartoccio.)

SCHAUNARD
Eccoci.

RODOLFO
Ebben?

MARCELLO
Ebben?

(Schaunard depone le pagnotte sul tavolo.)

MARCELLO
(con sprezzo)
Del pan?

COLLINE
(apre il cartoccio e ne estrae un'aringa che pure colloca sul tavolo)
È un piatto degno di Demostene:
un'aringa...

SCHAUNARD
...salata.

COLLINE
Il pranzo è in tavola.

(Siedono a tavola, fingendo d'essere ad un lauto pranzo.)

MARCELLO
Questa è cuccagna
da Berlingaccio.

SCHAUNARD
(pone il cappello di Colline sul tavolo e vi colloca dentro una bottiglia d'acqua)
Or lo sciampagna
mettiamo in ghiaccio.

RODOLFO
(a Marcello, offrendogli del pane)
Scelga, o barone;
trota o salmone?

MARCELLO
(ringrazia, accetta, poi si rivolge a Schaunard e gli presenta un altro boccone di pane)
Duca, una lingua
di pappagallo?

SCHAUNARD
(gentilmente rifiuta, si versa un bicchiere d'acqua poi lo passa a Marcello; l'unico bicchiere passa da uno all'altro. Colline, che ha divorato in gran fretta la sua pagnotta, si alza)
Grazie, m'impingua.
Stasera ho un ballo.

RODOLFO
(a Colline)
Già sazio?

COLLINE
(con importanza e gravità)
Ho fretta.
Il Re m'aspetta.

MARCELLO
(premurosamente)
C'è qualche trama?

RODOLFO
(si alza, si avvicina a Colline, e gli dice con curiosità comica:)
Qualche mister?

SCHAUNARD
Qualche mister?

MARCELLO
Qualche mister?

COLLINE
(passeggia pavoneggiandosi con aria di grande importanza)
Il Re mi chiama
al Minister.

RODOLFO, SCHAUNARD E MARCELLO
(circondan Colline e gli fanno grandi inchini)
Bene!

COLLINE
(con aria di protezione)
Però...
vedrò... Guizot!

SCHAUNARD
(a Marcello)
Porgimi il nappo.

MARCELLO
(gli dà l'unico bicchiere)
Sì, bevi, io pappo!

SCHAUNARD
(solenne, sale su di una sedia e leva in alto il bicchiere)
Mi sia permesso al nobile consesso...

RODOLFO E COLLINE
(interrompendolo)
Basta!

MARCELLO
Fiacco!

COLLINE
Che decotto!

MARCELLO
Leva il tacco!

COLLINE
(prendendo il bicchiere a Schaunard)
Dammi il gotto!

SCHAUNARD
(ispirato, fa cenno agli amici di lasciarlo continuare)
M'ispira irresistibile
l'estro della romanza!...

GLI ALTRI
(urlando)
No!

SCHAUNARD
(arrendevole)
Azione coreografica, allora?...

GLI ALTRI
(applaudendo, circondano Schaunard e lo fanno scendere dalla sedia)
Sì! Sì!...

SCHAUNARD
La danza
con musica vocale!

COLLINE
Si sgombrino le sale...

(Portano da un lato la tavola e le sedie e si dispongono a ballare.)

COLLINE
(proponendo varie danze)
Gavotta.

MARCELLO
Minuetto.

RODOLFO
Pavanella.

SCHAUNARD
(marcando la danza spagnola)
Fandango.

COLLINE
Propongo la quadriglia.
(gli altri approvano)

RODOLFO
(allegramente)
Mano alle dame.

COLLINE
Io détto!
(finge di essere in grandi faccende per disporre la quadriglia)

SCHAUNARD
(improvvisando, batte il tempo con grande, comica importanza)
Lallera, lallera, lallera, là.

RODOLFO
(si avvicina a Marcello, gli fa un grande inchino offrendogli la mano)
Vezzosa damigella...

MARCELLO
(con modestia, imitando la voce femminile)
Rispetti la modestia.
(con voce naturale)
La prego.

SCHAUNARD
Lallera, lallera, lallera, là.

COLLINE
(dettando le figurazioni)
Balancez.

(Rodolfo e Marcello ballano la quadriglia.)

MARCELLO
Lallera, lallera, lallera, là.

SCHAUNARD
(provocante)
Prima c'è il Rondò.

COLLINE
(provocante)
No, bestia!

SCHAUNARD
(con disprezzo esagerato)
Che modi da lacchè!

COLLINE
(offeso)
Se non erro,
lei m'oltraggia.
Snudi il ferro.
(corre al camino e afferra le molle)

SCHAUNARD
(prende la paletta del camino)
Pronti.
(mettendosi in posizione per battersi)
Assaggia.
Il tuo sangue io voglio ber!

COLLINE
(fa altrettanto)
Uno di noi qui si sbudella!

(Rodolfo e Marcello cessano dal ballare e si smascellano dalle risa.)

SCHAUNARD
Apprestate una barella!

COLLINE
Apprestate un cimiter!

(Schaunard e Colline si battono.)

RODOLFO E MARCELLO
(allegramente)
Mentre incalza
la tenzone,
gira e balza
Rigodone.
(ballano intorno ai duellanti, che fingono di essere sempre più inferociti)




Luciano Pavarotti (Rodolfo), Ingvar Wixell (Marcello), Paul Plishka (Colline), Allan Monk (Schaunard)
dir: James Levine (1977)


Giuseppe di Stefano, Rolando Panerai,
Nicola Zaccaria, Manuel Spatafora

Jeong Jeong-Hwa, Kim Dong-Sik,
e altri due interpreti sconosciuti