22 gennaio 2016

Lohengrin (14) - Il momento paradisiaco

Scritto da Marisa

Il magnifico e indimenticabile (anche perchè ormai riproposto in ogni matrimonio) coro nuziale dell'inizio del terzo atto segna il breve momento “paradisiaco” della coppia, situazione tanto più struggente quanto più breve. Il matrimonio infatti non verrà mai consumato, e si passa dall'estasi ineffabile del primo momento in cui gli amanti possono finalmente rimanere soli alla drammatica e sempre più disperata angoscia di Elsa che si rende progressivamente conto dell'enorme asimmetria che ha ingenuamente accettato.

Ma godiamoci anche noi questo sublime momento, perché Wagner qui ha colto un aspetto importantissimo dei meccanismi psichici dello stato di felicità: la pregustazione! I poeti, che di queste cose s'intendono bene, hanno sempre capito che la massima gioia è nel momento iniziale, in quella magica atmosfera che si forma quando tutto è pronto per raggiungere la pienezza. Essa è appena ad un passo e la intravediamo senza ancora “consumarla”, parola che ha già in sé il tarlo del passato e forse della noia, del disincanto e persino della distruzione!

Romeo e Giulietta sono rimasti per sempre nell'immaginario collettivo come modello dell'incanto dell'amore perché sono morti giovanissimi e il loro amore non vissuto è rimasto eternamente giovane e continua promessa di felicità: gli amanti perfetti. La nostalgia dell'inizio! Leopardi ha fissato una volta per tutte il momento della gioia dell'amore nella prima giovinezza e nella sua speranza, al primo apparire dell'incanto. Risentiamolo in alcuni versi della lirica “La vita solitaria”:

...Mi sovvien del tempo
che mi scendesti in seno. Era quel dolce
e irrevocabil tempo, allor che s'apre
al guardo giovanil questa infelice
scena del mondo, e gli sorride in vista
di paradiso...
Anche Rilke insiste sulla priorità del momento iniziale e sulla felicità legata ad esso, quando nulla è stato ancora sciupato e la inevitabile delusione è lontana... La raccolta di sonetti dedicata ad Orfeo, il dio del canto, è la summa della sua poetica sulla caducità e sulla superiorità della beatitudine legata alla promessa iniziale, quando tutto è ancora in boccio. L'intero poemetto è significativamente dedicato a Wera Ouckama Knoop, una giovane danzatrice morta a 19 anni, che Rilke non conosceva nemmeno bene!
Te, proprio te, ora, che conobbi come un fiore
di cui mi è ignoto il nome, voglio ancora
una volta ricordare, mostrarti ad essi, svanita,
bella nel gioco del grido insormontabile.
Bisognerebbe infine scomodare Denis de Rougemont e pescare dal suo coltissimo ed appassionato saggio “L'amore e l'occidente” per ripercorrere l'iter della scoperta, nei secoli più bui del medioevo, dell'enorme forza dell'eros: rimosso dal cristianesimo e convogliato solo in parte nell'istituzione del matrimonio, trova una via assolutamente nuova nelle corti attraverso i poeti provenzali e in quella incredibile fioritura dell'amor cortese e nelle eresie serpeggianti in Europa che mescolano l'amor profano con l'amore sacro in una sconvolgente trasformazione che cambierà per sempre il sentire sia erotico che religioso di tutta la cultura successiva, dai "Fedeli d'amore" (vedi Dante, Petrarca...) al romanticismo. Si tratta della liberazione dell'eros dai vincoli del matrimonio e della procreazione a favore di uno sviluppo spirituale in cui l'amore per la donna è solo l'accensione iniziale, e l'anima infiammata scopre attraverso i sensi la via per l'iniziazione agli altri livelli dell'amore, fino all'estasi mistica!
Va da sé che la rinuncia all'atto sessuale prima o poi s'impone, e il modello diventa quello dei grandi amanti (Tristano e Isotta su tutti) che devono rinunciare ad esso e perseguire una via di castità, una tensione che sfocia verso l'infinito, l'irraggiungibile, cioè – alla fine – verso la morte.

Clicca qui per il testo.

(Die einleitende Musik schildert das prächtige Rauschen des Hochzeitsfestes. Als der Vorhang aufgeht, stellt die Bühne das Brautgemach dar, in der Mitte des Hintergrundes das reich geschmückte Brautbett; an einem offenen Erkerfenster ein niedriges Ruhebett. Musik hinter der Bühne; der Gesang ist erst sntfernt, dann näher kommend. In der Mitte des Liedes werden rechts und links im Hintergrunde Türen geöffnet; rechts treten Frauen auf, welche Elsa, links die Männer mit dem Könige, welche Lohengrin geleiten. Edelknaben mit Lichtern voraus.)

BRAUTLIED
(der Männer und Frauen)
Treulich geführt ziehet dahin,
wo euch der Segen der Liebe bewahr!
Siegreicher Mut, Minnegewinn
eint euch in Treue zum seligsten Paar.
Streiter der Jugend, schreite voran!
Rauschen des Festes seid nun entronnen,
Wonne des Herzens sei euch gewonnen!
(Hier werden die Türen geöffnet)
Duftender Raum, zur Liebe geschmückt,
nahm euch nun auf, dem Glanze entrückt.
Treulich geführt ziehet nun ein,
wo euch der Segen der Liebe bewahr!
Siegreicher Mut, Minne so rein
eint euch in Treue zum seligsten Paar.

(Als die beiden Züge in der Mitte der Bühne sich begegneten, ist Elsa von den Frauen Lohengrin zugeführt worden; sie umfassen sich und bleiben in der Mitte stehen. Edelknaben entkleiden Lohengrin des reichen Obergewandes, gürten ihm das Schwert ab und legen dieses am Ruhebette nieder; Frauen entkleiden Elsa ebenfalls ihres kostbaren Obergewandes. Acht Frauen umschreiten währenddessen langsam Lohengrin und Elsa.)

ACHT FRAUEN
(nach dem Umschreiten)
Wie Gott euch selig weihte,
zu Freuden weih'n euch wir.
(Sie halten einen zweiten Umgang)
In Liebesglücks Geleite
denkt lang der Stunde hier!

(Der König umarmt und segnet Lohengrin und Elsa. Die Edelknaben mahnen zum Aufbruch. Die Züge ordnen sich wieder, und während des Folgenden schreiten sie an den Neuvermählten vorüber, so dass die Männer rechts, die Frauen links das Gemach verlassen.)

BRAUTLIED
(gesungen während des Fortgehens)
Treulich bewacht bleibet zurück,
wo euch der Segen der Liebe bewahr!
Siegreicher Mut, Minne und Glück
eint euch in Treue zum seligsten Paar.
Streiter der Jugend, bleibe daheim!
Zierde der Jugend, bleibe daheim!
Rauschen des Festes seid nun entronnen,
Wonne des Herzens sei euch gewonnen!
Duftender Raum, zur Liebe geschmückt,
nahm euch nun auf, dem Glanze entrückt.
(Hier haben die Züge die Bühne gänzlich
verlassen; die Türen werden von den letzten
Knaben geschlossen. In immer weiterer
Ferne verhallt der Gesang
)
Treulich bewacht bleibet zurück,
wo euch der Segen der Liebe bewahr!
Siegreicher Mut, Minne und Glück
eint euch in Treue zum seligsten Paar.

(Elsa ist, als die Züge das Gemach verlassen haben; wie überselig Lohengrin an die Brust gesunken. Lohengrin setzt sich, während der Gesang verhallt, auf einem Ruhebett am Erkerfenster nieder, indem er Elsa sanft nach sich zieht.)
(Il preludio rappresenta il magnifico tumulto della festa nuziale. Quando s'alza il sipario, la scena rappresenta la camera degli sposi; nel mezzo, al tondo, il talamo riccamente ornato; presso una finestra con terrazzo, aperta, un basso divano. Musica dietro la scena; il canto da principio è lontano, poi via via sempre più vicino. Alla metà dell'inno, si aprono le porte di destra e di sinistra, nel fondo. Dalla destra, entrano le Donne che accompagnano Elsa; dalla sinistra, gli Uomini, che insieme col Re, accompagnano Lohengrin. Precedono Paggi con fiaccole.)

INNO NUZIALE
(degli Uomini e delle Donne)
Fedelmente guidati, colà traete,
dove vi protegga la benedizione d'amore!
Vittorioso coraggio e premio d'amore
vi uniscono con fede in felicissima coppia.
Campione di virtù, a noi precedi!
Al tumulto di festa siate ora sottratti,
gioia del cuore sia il vostro premio!
(a questo punto vengono aperte le porte)
Spazio odoroso, ornato per l'amore,
ora v'accolga, lontani dalla pompa.
Fedelmente guidati, dunque entrate,
dove vi protegga la benedizione d'amore!
Vittorioso coraggio e purissimo amore
vi uniscono con fede in felicissima coppia.

(Quando i due cortei si sono incontrati al mezzo della scena, ed Elsa è condotta dalle Donne a Lohengrin, essi si abbracciano e rimangono colà in piedi. I Paggi svestono Lohengrin della ricca sopravveste, gli slacciano la spada, e la depongono presso il divano. Le Donne svestono a loro volta Elsa della sua preziosa sopravveste. Otto Donne, nel frattempo, girano lentamente intorno a Lohengrin ed Elsa.)

OTTO DONNE
(dopo il [primo] giro)
Come Dio vi consacrò alla beatitudine,
così noi vi consacriamo alla gioia.
(Fanno un altro giro)
Sotto la scorta d'un amore felice,
ricordatevi a lungo di quest'ora!

(Il Re abbraccia e benedice Lohengrin ed Elsa. I Paggi invitano alla partenza. I cortei si ordinano nuovamente, e, durante quel che segue, sfilano davanti ai nuovi sposi in modo, che gli Uomini abbandonano la camera dalla parte di destra e le Donne dalla parte di sinistra.)

INNO NUZIALE
(cantato durante l'uscita)
Fedelmente guardati, qui rimanete,
dove vi protegga la benedizione d'amore!
Vittorioso coraggio, amore e felicità
vi uniscono con fede in felicissima coppia.
Campione di virtù, qui rimani!
Ornamento di giovinezza, qui rimani!
Al tumulto di festa siate ora sottratti,
Voluttà del cuore sia il vostro premio!
Spazio odoroso, ornato per l'amore,
ecco vi ha accolto, lontani dalla pompa.
(A questo punto i cortei hanno abbandonato
interamente la scena; le porte vengono
chiuse dagli ultimi paggi. Il canto muore
in sempre maggiore lontananza
)
Fedelmente guardati, qui rimanete,
dove vi protegga la benedizione d'amore!
Vittorioso coraggio, amore e felicità
vi uniscono con fede in felicissima coppia.

(Elsa, appena i cortei hanno abbandonato la camera, si è abbandonata sul petto di Lohengrin, come sopraffatta dalla gioia. Lohengrin, mentre il canto va morendo, si siede su un divano presso la finestra a balcone, traendo a sé dolcemente Elsa.)




Preludio e coro nuziale "Treulich geführt"
dir: Claudio Abbado (1990)


Coro nuziale
dir: Otmar Suitner (1974)


Preludio e coro nuziale
dir: Peter Schneider (1990)


Preludio e coro nuziale
dir: Rudolf Kempe (1964)

Preludio e coro nuziale
dir: Heinz Tietjen (1936)


Come già detto, il coro "Treulich geführt" – che nell'opera è preceduto da un preludio che, citando il libretto, "rappresenta il magnifico tumulto della festa nuziale" – è diventato uno dei brani più utilizzati in occasione dei matrimoni, solitamente nel momento dell'ingresso della sposa. L'unico altro brano in grado di tenergli testa come popolarità è la marcia nuziale di Felix Mendelssohn. La seguente scena dal film "Il padre della sposa" (1991) li presenta tutti e due, nella tradizionale versione per organo: all'inizio il brano di Wagner e, alla fine, quello di Mendelssohn (in mezzo c'è il canone in re maggiore di Pachelbel).