10 gennaio 2013

La Cenerentola (20) - "Non più mesta"

Scritto da Christian



Siamo giunti al termine della nostra fiaba, e ovviamente non può mancare il lieto fine: si festeggia il matrimonio di Angelina (non più “Cenerentola”) con il principe Ramiro. Un coro dei cavalieri (“Della fortuna instabile”) inneggia alla caduta dell'orgoglio in polvere e al “trionfo della bontà”: la ruota della fortuna, per la ragazza, ha cessato di girare e si è fermata al vertice. Don Magnifico è pronto a prostrarsi dinanzi al trono, mentre le due sorellastre, mortificate, sono costrette a umiliarsi. Ma Cenerentola invoca la pietà del principe: “Sarà mia vendetta il lor perdono”. Quello che più desidera, infatti, è di vedersi riconosciuta come figlia e sorella. Commossi, finalmente i famigliari la abbracciano, affermando che persino un trono è poco per lei.

L'opera si conclude mettendo giustamente Cenerentola sotto i riflettori con un lungo e impegnativo numero musicale, che parte con un recitativo accompagnato, assai cantabile e ricco di espressione (“Nacqui all'affanno e al pianto”), seguito poi da un rondò finale (“Non più mesta accanto al fuoco”). Per quest’ultimo, che è arricchito dai virtuosismi del contralto e dall'accompagnamento del coro e degli altri personaggi, Rossini ha saccheggiato ancora una volta sé stesso: la melodia è infatti la medesima dell'aria “Il più lieto, il più felice”, cantata dal conte Almaviva nel finale del “Barbiere di Siviglia”. Siamo di fronte a una perfetta conclusione fiabesca, con la protagonista ancora stupita e attonita (al punto da scusarsi con il principe per “la tenera incertezza” che la confonde) per aver visto avverarsi un destino che all'inizio era del tutto insperato. Non ha più bisogno di cantare “Una volta c'era un re”, perché la favola – quello che era “un lampo, un sogno, un gioco” – è ora diventata realtà.

Clicca qui per il testo del coro e del recitativo che precedono il brano.

CORO
Della fortuna instabile
la revolubil ruota
mentre ne giunge al vertice
per te s'arresta immota.
Cadde l'orgoglio in polvere,
trionfa la bontà.

RAMIRO
Sposa...

CENERENTOLA
Signor, perdona
la tenera incertezza
che mi confonde ancor.
Poc'anzi, il sai,
fra la cenere immonda...
ed or sul trono...
e un serto mi circonda.

DON MAGNIFICO
(corre in ginocchio)
Altezza... a voi si prostra...

CENERENTOLA
Né mai m'udrò chiamar la figlia vostra?

RAMIRO
(accennando le sorelle)
Quelle orgogliose...

CENERENTOLA
Ah prence,
io cado ai vostri piè.
Le antiche ingiurie mi svanir dalla mente.
Sul trono io salgo, e voglio
starvi maggior del trono.
E sarà mia vendetta il lor perdono.

Clicca qui per il testo del brano.

CENERENTOLA
Nacqui all'affanno e al pianto.
Soffrì tacendo il core;
ma per soave incanto,
dell'età mia nel fiore,
come un baleno rapido
la sorte mia cangiò.

(a don Magnifico e sorelle)

No, no! Tergete il ciglio;
perché tremar, perché?
A questo sen volate;
figlia, sorella, amica: tutto trovate in me.
Padre... sposo... amico...
Oh, istante!

TUTTI (meno Cenerentola)
M'intenerisce e m'agita,
è un nume agli occhi miei.
Degna del tron tu sei
ma è poco un trono a te.

CENERENTOLA
Non più mesta accanto al fuoco
starò sola a gorgheggiar.
Ah, fu un lampo, un sogno, un gioco
il mio lungo palpitar.

CORO
Tutto cangia a poco a poco
cessa alfin di sospirar.
Di fortuna fosti il gioco:
incomincia a giubilar.


La prima clip che presento qui sotto (tratta, come al solito, dal film diretto da Jean-Pierre Ponnelle, con la direzione di Claudio Abbado) comprende l'intera scena, dal coro dei cortigiani in poi ("Nacqui all'affanno" comincia al minuto 3:15). Le successive, invece, si limitano all'aria di Cenerentola. Da notare che alcune versioni (Berganza, Callas, Horne), essendo state eseguite in forma di recital o di concerto, sono prive del coro di accompagnamento.



Frederica Von Stade


Cecilia Bartoli


Teresa Berganza


Giulietta Simionato


Maria Callas

Marilyn Horne

Per completezza, e per consentire un confronto, ecco anche un’interpretazione dell’aria “Il più lieto, il più felice” dal “Barbiere di Siviglia”, la cui partitura è stata poi riciclata da Rossini per “La Cenerentola”. In più, alcune variazioni strumentali (celebri quelle di Chopin) sul tema rossiniano.


Juan Diego Florez


variazioni al violino di Accardo


variazioni al flauto di Chopin


variazioni al piano di Herz